Come m’è cara la nebbia nel cuore,
quest’Estate
autunnale che su molte
foglie
rovina, mentre sulle sciolte
chiome
dei monti scivola il liquore
dell’ultima
vendemmia! Ma un sopore
eterno,
intanto, le membra raccolte
della
Natura inebria e le mie, folte
sembianze
simili a un perduto Amore
sul
far dell’alba. Ora, la mendicante
bruma
selvaggiamente mi rincontra,
e
mi rivela il suo occhio di mistero.
L’ultima
Estate muore spasimante,
donde
il tempo mi sfugge e poi s’ammonta
in
un cumulo d’ombre e cimitero.
Quadro di Arnold Böcklin (1827-1901), Autoritratto con la Morte che suona il Violino, Simbolismo svizzero-tedesco, 1872. |
Massimiliano Zaino di Lavezzaro,
Mia Registrata, Mercoledì XI Novembre AD MMXX.
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