Vorrei essere la nebbia che divaga
per
tante vette lontane e tremende,
e
che assale le terre e che risplende
di
ceruli vapori, ove presaga
d’Ignoto,
accresce la sua fuga. Piaga
di
mestizia, frattanto, essa - che apprende
solitarie
vie - mi chiama, stupende
forme
di spettri smorti. Poi si placa,
donde
diventa un mar di bianche spume.
Vorrei
essere il suo passo illagrimato,
la
sua voce crudele che divora
i
respiri notturni e ogni altro lume.
Ma
nel profondo del cuor agitato
dovunque è Sogno… è il verno che addolora.
Massimiliano Zaino di
Lavezzaro, Mia Registrata, Sabato XXVIII Novembre AD MMXX.Quadro di Sir John Everett Millais (1829-1896), Foglie d'Autunno, Tardo-Romanticismo e Simbolismo inglese (Confraternita dei Preraffaelliti), 1856.