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sabato 10 dicembre 2022

Evasione slavofila per Steppe lontane

Amo sognare una steppa lontana,

le Pöesie dei Cosacchi ubrïachi,

la Luna con la maschera cumana

della Notte..

 

l’elmo guerresco della Notte!...

 

Non späuro dello Slavo crudele!...

Ma sogno una steppa fatta di neve

e di miele di Sole…

 

Sono abbastanza giovane per queste

favole, fiabe di folklore russo;

sono abbastanza vecchio per cercare

le sacre guglie di Kitezh, la grande...

 

Sono già vecchio per bramare ancora

l’immortalità di Katschej, il malvagio,

nel pianto pröibito

d’un salice piangente.

Dipinto di Viktor Mikhailovich Vasnetsov (1848-1926), Gamayun, l'Uccello profetico (Гамаюн, птица вещая), Romanticismo, Tardo-Romanticismo, Accademismo, Pre-Simbolismo russo, 1898. Olio su Tavola, Dimensioni 214,0x135,0 cm. Collezione presso il Daghestan Museum of Fine Arts, Makhachkala (Federazione Russa).
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Sabato X Dicembre AD MMXXII.

martedì 24 dicembre 2019

Il Biglietto degli Auguri

Rimanda il muto sguardo della steppa solitaria
e fredda, il tuo biglietto,
o innevato sospiro di Natale;
e squillano festose le campane,
come un tempo,
simili ai canti dei vecchi pastori con la zampogna e i capri.
Pur succede ora che,
per le gelide mani che lo porgono,
resta però un ricordo della quieta
tormenta, da un po' di Sole baciata;
e il cuore,
selvaggio postiglione che racapita le lettere d'Amore,
a mano scritte al fuoco della Luna,
come impazzando, s'inebria nel mare
dei reconditi auguri. 
"Oggi è nato per noi l'et(t)erno Amore,
oggi è nato per noi Cristo Signore".

Carl Frederik Aagaard, Un Bosco e un Ruscello tra la Neve, Tardo-Romanticismo tedesco, Fine del Secolo XIX

Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, in Dì di Martedì XXIV del Mese di Dicembre AD MMXIX. In Gloria Dei.

lunedì 20 novembre 2017

Notte della Steppa

Ma sarà eterno l'imperante scoppio
del tuo silenzio, oh steppa? 
Oh illimitata terra!
I muschi or si scintillano al crepuscolo
come l'argento di guerra che il trotto
dei Tartari ha portato.
Ma lo detesto...
lo disprezzo. Lo sai che mi offre l'ora
del sangue in fiele de' i Sogni melliflui?
L'ora del Fato!
Frattanto un gregge di cure e di angosce
d'accanto mi precorre un'atra via,
e i postiglioni
delle mie lunghe attese
tardano nell'inconcepita neve;
e grida l'eco di quella tormenta
che v'è, ma che non vedo,
di cui sento soltanto le sventure,
e di te, o mia steppa.
E di te, allora, dimmi
quando gli occhi miei vedranno la Luna
risplendere propizia per la quiete,
e alluminare la vastità tua
che si ripete
per le orme dei polovesi singhiozzi...
quando potrò chiederle una coperta
pe' il raffreddato sonno,
o farmi ebbro dell'acquavite immane
del cuor suo blando....
Noia perenne! E taci!....
Così anche tu mi abbandoni, o mia steppa,
che nel tuo vento mi riporti gli incubi,
e mi dai in pasto all'inquieto profano
della tua solitudine malvagia,
e non mi culli
i miei desii,
e non mi canti
le tue canzoni,
o mia improvvisatrice della Sorte,
eterno Oscuro aborrito e fatàl.
E chi mi darà una calda coperta
di lana per la Notte e per l'inverno?



Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, in Dì di Domenica XIX del Mese di Novembre dell'Anno del Signore Iddio Gesù Cristo, di Grazia e di Fede AD MMXVII.