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martedì 9 marzo 2021

Canto primaverile - Immacolato l’Aëre a Me figge

Immacolato l’aëre a me figge

gli occhi, profondo spaziar di viole,

per lontani sentieri. Per vicine

vie, vien la Primavera, intanto, come

 

una dama con gemme nei capelli,

intrecciati a ghirlanda delle querce

e a rigogliosa elegia per i salici,

e per il loro pianto dirottato.

 

Oh volgetevi a me, occhi d’acciaro e fieri,

con il vostro pungente aulèr di gelsi!

Provocate la mia sfida alle lagrime

del salce!

 

Oh parlate al mio labbro, bocche mute

del vento, il qual si siede su una panca

ad attendermi, invano vergognando

il mio silenzio!

 

E le piante s’abbracciano di nuovo,

viso a viso, baciandosi le mani

di legno.. e il piccolo airone si sveglia

nella danza d’Amore.. e le veroniche

 

sfiorano i nuvoli della Madonna..

e ovunque inebria come loto aulente

la Natura destata. Passeggiar

m’è bello in questo tornar della Vita.

Dipinto di Sarah Bernhardt (1844-1923), Ophelia tra i Soffioni (Studio), Tardo-Romanticismo inglese, Fine del Secolo XIX.
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Martedì IX Marzo AD MMXXI.

lunedì 8 marzo 2021

Un Canto per il Risveglio e per la Primavera

Di miele è il canto che ripete il flauto

del risveglio dal sonno fremebondo,

dove Orfeo inneggia alla Vita che riede,

e mescono le Baccanti dai gelsi

i falbi fiori, e dove l’animale

Amor insegue e Citerea lo chiama,

le rose e i mirti intrecciando, a corona

di tanti baci. A piedi ignudi, intanto,

il vento, con le sue Silfidi ombrose,

davanti a me, respirando la terra,

le viole infiora, dal purpureo alito

dell’orizzonte serotino. Dopo -

mendicando - l’inverno vuol tornare,

e il brando impugna dal fianco nebbioso,

a disfida volgendo i suoi occhi irati,

come un Divo geloso dell’Olimpo.

Ma il canto suona di nuovo, solenne

inno di trionfo e di santo Mistero,

come una danza di glauche Anime sorte

dall’Ade, fide compagne e melliflue

ancelle di Persefòne. E risuona

anch’essa - qual fia un’arpa - una leggera

piova di melograno, sacra a Cerere.

Oh Orfeo! Commuovi tuttora l’Inferno,

di Cerbero la fame ancor placando,

nonché, supplice al trono di Plutone,

richiami i fiori alla risorta Vita..

e, usignuolo, t’involi nella sera

ramingo e solitario, verso il Fato

che destinato t’hanno gli Dei avversi!....

Così pensando, ho deciso: il fior colto

dal primo prato poserò allo stagno

delle ninfee.. lo addormenterò bello,

nel Nulla della tua Morte ridente.

Quadro di John William Waterhouse (1849-1917), Studio per Ophelia, Scuola dei Preraffaelliti, Tardo-Romanticismo e Simbolismo inglese, 1908.
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Lunedì VIII Marzo AD MMXXI.

martedì 9 febbraio 2021

Sonetto - Cammino tra le Trecce un po’ riavvolte

Cammino tra le trecce un po’ riavvolte

della nascente Primavera nuova

e, passeggiando, il mio cuore ritrova

i fior compianti per le nevi sciolte.

 

Sento che chiama ai suoi occhi le raccolte

nuvole l’orizzonte ardente, prova

che il verno si schiarisce un po’ e in sé cova

per me più splendide ombre, di gioia avvolte.

 

Oh quanto bello sei, nembo mio bianco!...

Ma succede un silenzio sovrumano

che inizia con il far del primo sgelo.

 

E sta la solitudine al mio fianco:

una fiamma di Sole meridiano_

_una quercia impiccata ai rami del cielo.

Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Un Albero appeso al Cielo, Lunedì VIII Febbraio AD MMXXI.

Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Martedì IX Febbraio AD MMXXI.