Tu vai lontano, oh mio sogno, alla Luna
che i miei sospiri quietamente accoglie;
e tu, oh mio cuor, tu soffri al vedèr foglie
precipitanti; e chiamala Natura!
Chiama volèr d’Iddio questo mutare:
sempiterne stagioni, e ripetuti
geli, e nebbiose brine, e ombroso mare!
dove i tuoi labbri urlano; e sono muti
i nascosti pensieri, e i tuoi perduti
attimi, e ogni tuo sogno, e dove muore
il Desidèrio, e sovviene il dolore,
mentre qui grida una notturna duna,
poiché è il deserto. E non senti una cura
nelle tue vene? E l’autunno raccoglie
i tuoi fantasmi e le tue oscure doglie;
e guarda, oh cuore, che muore la Luna!
Massimiliano Zaino di Lavezzaro
Mercoledì IX Settembre AD MMXV