Affogo nell’incanto dell’Autunno,
tra le onde delle foglie impallidite,
ascoltando il fruscio dei rami spogli.
Manca - è ver! - più di un giorno all’equinozio,
ma le ore infami corrono spedite,
donde non ho più appigli e non più
scogli.
Vorrei la solita rima con Unno,
con Attila che brucia le smagrite
guance dei campi e gli ultimi germogli.
Vorrei svegliar i rami da quest’ozio,
di Persefòne le occhiaie aggrinzite,
i tralci i calici che tu raccogli.
Ma dove passi tu, o Ebe, vorrei
scrivere
parole mute mai dette e sopite
sui tronchi delle querce come fogli.
Dipinto di Gaston Bussière (1862-1928), Catherine La Rose, Tardo-Romanticismo, Accademismo, Simbolismo francese, Fine del XIX secolo circa. Illustrazione. Collezione privata.
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