Come d’airone l’ale scalpitanti,
sogno volar su qualche scoglio ed ermo,
dove sta il Sole e i suoi dardi
vaganti.
Così il mio disio è saper dell’eterno
degli attimi e degli oriuoli,
di giugno il fuoco e l’algido del
verno.
Poi, remigando sento degli assoli,
delle Naiadi il canto e dell’Ondine,
tra il sorrider dell’onde e tanti
duoli.
Né il vagabondeggiar del Sogno ha fine.
È in questo viaggio che ho sete di
vecchi
ricordi; ma la salsedine bianca
di mari sconfinati, come stecchi
di remi e di ombre, m’arresta e m’abbranca.
Quadro di Ivan Konstantinovič Ajvazovskij (1817-1900), Onda, Romanticismo e Tardo-Romanticismo paesaggistico russo, 1889.
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