Quanto
m’è triste il tramonto che d’altri
giorni
viene, col suo sguardo un po’ torvo
e
il febbrile orizzonte, e i nuvoli alti
e
burrascosi! Ma pur così, anche se orbo
dei
serotini lumi, io dai suoi spalti
di
tale istante l’aër aspro e sordo
delibo.
Ora, ei mi conquide. Né gli scaltri
mugolii
dai vicini campi, e il corvo
che
li fa, bastano a togliermi questa
beffarda
quiete d’impazziti sensi,
pei
quai eccitata la Notte e più cieca
sovviene….
E tutt’intorno la Tempesta
splende,
con rossi cieli e bui immensi,
come
ombre nere sopra un’urna greca.
Lascia
la requie a queste falangi d’esanimi opliti!
Caspar David Friedrich, Tramonto in Riva al Mare, Romanticismo tedesco, Inizi del Secolo XIX |
Massimiliano Zaino di
Lavezzaro, Mia Registrata, Venerdì XV Maggio AD MMXX.
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