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lunedì 5 aprile 2021

Sera di Pasquetta

Serrato dentro come un’ombra sui vetri,

questa è la triste tragenda di un uomo,

veder da una finestra rifiorir

fecondo aprile.

 

Ah quanti fiori mi nascondono orme

di attimi dolci! La scia della nascita

d’una stella mi sfugge e poi tramonta,

compatimento

 

dei nascosti dolori!... Oh Primavera!...

Oh Primavera!... Come sei lontana,

così vicina al mio sguardo in catene,

come una rondine

 

che fa il nido disotto il tetto buio!...

E mi sconfiggi l’orizzonte amato,

me lo precludi agli occhi contemplanti,

come in prigione,

 

e mi sussurri parole sommesse..

indecifrabili oscure parole,

forse sussurri.. forse lamentanze.

Ecco la Luna!

Quadro di Édouard Manet (1832-1883), Chiaro di Luna al Porto di Boulogne, Impressionismo francese, 1869.
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Lunedì dell’Angelo V Aprile AD MMXXI.

Pasquetta

Ed è la sera, finita è la festa,

è tramontato il meriggio, qua e là

due nuvole di piova, una leggera

brezza… Non sento

 

più parlare dal fondo della via,

non vedo il fumo nero dai veroni.

Tutto è finito: i sogni.. i desideri..

la Primavera,

 

ogni cosa si fonde con il buio.

Ora, sento suonare i vespri, ascolto

dei richiami lontani. Poi è il silenzio..

silenzio vile..

 

è il silenzio di maschere nascoste,

di campane da morto, degli stormi

decimati e soffrenti, delle rive

dei campi arati.

 

Io so che adesso si spengono sùbito

i bracieri e che va la settimana

a ritornar nei cuori sonnolenti

e intiepiditi.

 

Perciò alzo un calice e brindo alla Notte,

vorrei mischiare il vino con del miele

di stagione, non so.. forse di viola.

La viola ha il miele?...

 

Poco importa!... Vorrei brindar al prossimo

Sole.. ecco, questo è importante, disciogliere

un saluto all’avvenire ignoto,

e rimembrare..

 

ricordare i fogliami un po’ virenti,

gli occhi nascosti di fanciulle-fiori,

la Pasqua del Signore che è risorto..

e poi è il ritorno..

 

è il ritorno alle foglie appese in cielo,

ai platani tenuti pe’ i capelli

dagli Elementi sospesi e misterici,

alla buia terra,

 

ai veleni dei labbri e degli sguardi..

cosicché nel ricordo di chi sorge

m’è dovunque un richiamo tempestoso

di Morte sola.

 

Ecco! Ho davvero bisogno del miele della Primavera

per addolcire questi tristi pensieri.

Quadro di Caspar David Friedrich (1774-1840), La grande Riserva, Romanticismo e Simbolismo tedesco, 1835.
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Lunedì dell’Angelo V Aprile AD MMXXI.