Attendi! Ancora qualche notte dolce
e sarà il giorno della Primavera.
La senti? Cammina per la ringhiera
dei nostri veroni. Ella, la Dea.. è
dolce!
La Dea profonda.. sublime, l’incanto
dei primi fiori. La voglio incensare
con il profumo delle rose, amare
con la rugiada del mio lieto pianto…
Noi due siamo fior di pruni rinati!...
Ci solleticano le api ridenti;
diventeremo miele e sogni ardenti,
dunque, per questi dolcissimi prati
e per quest’ellere un po’ rifiorite
sui muriccioli dei vecchi castelli;
o saremo il cinguettio degli augelli,
o saremo il vento. Dico “Stormite
aure di marzo!”… Attendi! Il solstizio
tornerà con un sorriso di gioia,
per la mia inquietudine e la tua noia.
Amo i tuoi fiori, come Amore e
vizio!...
Ricordi?... Oggi m’hai veduto al vïale,
il sereno, cerulèo.. bel vïale,
quello fiorito. Ti ho sognata. Ho detto
“Della mia Dea voglio veder l’aspetto!”.
Sì, ancora lì, oggi, spasmando, mi
attendi!...
Con i tuoi pensieri e il tuo
incantamento,
con la tua giostra e il tuo tornëamento,
con il meriggio palpitante… Attendi!...
E io di te folle amatore soffrente
le tue labbia serene suggo in baci,
sulla culla del fiore dove giaci,
come una Ninfa bella e sorridente,
o come in sogno… E il tuo abbraccio non
m’è
che un invito alla Vita e alla
speranza,
un incanto voluttuoso di danza;
Dio dice “Son io che parlo con te”.
Fotografia dell'Autore medesimo, Massimiliano Zaino Di Lavezzaro, Fiori di Primavera, Sabato XI Marzo AD MMXXIII.
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