Sì, al Sole volgi i petali che lùceno,
tu, piccolo serto primaverile..
tu, oh ghirlanda leggiadra e gagliarda,
di Prosèrpina
agile velo floreale
per le Vergini misteriche!...
Tu, che mi darai da bevere
mirra di mandorli amarognoli
e vino di rose!...
Le ramora gemmano,
frattanto:
pupille scialbe di fiori,
gli occhi di Persefòne
la Primavera cantando affatturano.
Sotto quest'incantesimo
ci sono io,
ammaliato malato da rose
maliarde e magiche.
Ansia... Trepidazione... Delirio:
fermo attimi di Bellezza,
creo il tempo dei miei palpiti..
batte il mio cuore epodi e piedi
di giambi impazziti
di ecloghe e cantici..
creo divinamente quasi il tempo
di sognare..
di vivere, morir.. risorgere;
rapisco - trasognando - attimi
d'Etterno.
Fotografia dell'Autore medesimo, Massimiliano Zaino Di Lavezzaro, Princìpi di Primavera, Giovedì IX Marzo AD MMXXIII.
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