D’Orfeo oggi mi sovvenne camminando.
Dubito:
quanta Bellezza, indietro - alle mie
spalle -
lasciai
nel magico incantamento dei petali
sorgivi?...
Sta’ attento! Non voltarti, oh mio
cuore!
Come Euridice tra le sue ombre
richiamò un giorno, infatti,
così Ade - maledicendola -
di Primavera la tua Persefòne
nel suo braccio ghermente chiamerà;
e la trattiene…
Ma all’alba le Baccanti armonïose
per lacerarti
ancora una volta t’attendono.
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