C’è sempre ancor più nebbia intorno a me,
di sera. Le luci lontane spente.
Le vie passeggiano per le città
dormienti e lente.
C’è il vento che saltella per i campi,
qualche fanale che stride nel buio,
con i deboli suoi occhi, con i lampi..
con il silenzio…
C’è nel mio cuor la brama di sorridere;
ma la tristezza delle foglie secche
strappate dalle ramora, per terra,
trionfa su tutto.
Oh mesto pavimento marcescente!
Figlio del legno nativo e del lutto!...
Le tue piante non hanno più ghirlande,
non hanno fiori..
ma è l’ora della castagnata a cena,
del mosto e degli acini e dei sapori
di funghi. C’è come un’ora di sonno
ma mille ore di sogni.
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