Tanti piccoli fili come Sole.
Occhi come oro.. la terra è bagnata.
Ieri qui c’era un campetto di viole,
ma oggi non c’è la viola profumata.
La belletta odora ancora di rane.
Sterminata d’immenso è la campagna.
Per terra, qualche briciola di pane
per dei passeri; sui campi, la ragna.
Dentro i fossi: l’asciutto.. il nero
smorto
della misera terra, qualche fungo,
qualche veleno cerulo, contorto,
amanite dal ghigno orbo e bislungo.
Dai camini quel lezzo di polenta,
di chiodini e risotto, di bruciato..
quel lezzo della sera che spaventa
con il suo sguardo triste e
ottenebrato.
Fiamme di molti fogliami scarlatti.
Gli stormi assenti.. vagano lontano.
È proprio una vecchia storia di matti
quest’Autunno soffrente e disumano.
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