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lunedì 18 ottobre 2021

Canzone di Sestina lirica - Mi stimolano il Pianto queste Foglie

Mi stimolano il pianto queste foglie

pallide e questa stagione ottobrina

e il Sole che tramonta impallidendo

nel buio dell’Alpe e delle paglie fredde,

come una mano che saluta in lagrime

di sangue i campi, la nebbia e il mio cuore.

 

Allor m’è triste il cielo e di quel cuore

che la nebbia m’allumina e quelle foglie

che precipitan come amare lagrime

la quieta si bea Natura ottobrina,

dond’io le prendo le mani un po’ fredde

con un bacio che ride impallidendo.

 

Ma è silenzio. Ombre eterne impallidendo

incedono e mi devastano il cuore,

e mi ripetono urla di ore fredde,

e mi chiamano al nome delle foglie

cadute sulla belletta ottobrina,

e mi bendano gli occhi e queste lagrime,

 

e i pensieri soffrenti e ancor più lagrime,

e i pigolii dei boschi che impallidendo

vanno a dormire nell’aura ottobrina.

Così dischiudo il tremolante cuore,

donde si appiglia al cader delle foglie

pensando cader sulle terre fredde.

 

Oh autunnal dolore! Oh nebbia! Oh fredde

chiome di querce che sperdono lagrime

vestute di scarnite e inani foglie!...

Voi mi siete nel duol impallidendo

profonda gioia, onde vi richiama il cuore,

come piacer di mestizia ottobrina.

 

Ma quest’Anima anch’essa buia e ottobrina,

che dentro me si riempie di ombre fredde,

naufragando nei vostri occhi il suo cuore

annienta; e sente grida e ascolta lagrime

e pinge il Sole morto e, impallidendo,

somiglia al cader dell’ultime foglie.

 

Come ottobrina Morte le mie foglie

sono fredde; ma gelido è anche il cuore.

Impallidendo scendono le lagrime. 

Fotografia dell'Autore stesso, L'Autunno ritarda, Lunedì XVIII Ottobre AD MMXXI.
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Lunedì XVIII Ottobre AD MMXXI.

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