Ottobre, giovinetto dal cuor caldo,
un giorno s’invaghì di Ninfe e Dee
e, baciandole su onde e su ninfee,
la nebbia generò il respir rubaldo.
Quelle scialbe fanciulle, infatti, a’
labbia
avevano vigor di Vita e Amore
e, quando le sfiorò la fredda sabbia
dal bacio mossa di Ottobre amatore,
condensando dal cuore
la bruma si formò nel buio delle acque,
donde il baciar si tacque
del giovinetto baldo.
Oggi s’attenta ancora lo spavaldo,
baciar disia quelle povere almee,
ma dalle labbia di ombre antiche e
achee
la nebbia genera il respir rubaldo.
Fotografia dell'Autore stesso, Albero morto sotto la Pioggia di Ottobre, Lunedì IV Ottobre AD MMXXI.
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