Sono io per le ombre paludose un’Anima
selvaggia
e vagabonda,
uno
spettro dormiente che agitato
aspetta
la Primavera e i suoi fiori.
Come
un lampo di neve, così, altrove
scorrendo
e mendicando, indecifrate
vie
voglio percorrere…
e
attendere che mi splenda l’Ignoto,
e
salire le vette e le tempeste,
e
ascoltare i latrati dei Titani,
poi
dire agli imi: “Ahi voi! Il Sublime esiste!”….
In
questa mia palude, allora, regna
la
Natura profonda…. Ora mi vede
un piccolo occhio d’un cerulo Dio.
Massimiliano Zaino di
Lavezzaro, Mia Registrata, Sabato XXIII Gennaio AD MMXXI.Quadro di Gustav Klimt (1862-1918), La Palude, Post-Impressionismo austriaco, Secessione viennese, Art Nouveau, 1900.
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