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lunedì 6 luglio 2020

Sonetto - Della Sera colpisce il mio Riposo


Della sera colpisce il mio riposo
l’Anima inquieta, la qual trascinando
dell’alba Luna il vel nel tenebroso
suo mantello, di quel fascino blando

mi priva. Oh Fato! Allora, io del geloso
serotin ghigno, queste tralasciando
e altre angosce che vengono dopo, oso
disfidar il collerico e nefando

venir, co’ il Sol che grida a una pannocchia.
Tu vieni, oh sera… e splendi e taci e muori,
come un giovine stame che si infiora!

E ami il Tramonto che tanto a te indora
l’occhio appena. Poi è il buio, mai più ardori.
Pur soltanto la Notte ora m’adocchia.
Edward Moran (1829-1901), Un Paesaggio marittimo, Tardo-Romanticismo anglo-statunitense, Fine del Secolo XIX
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Lunedì VI Luglio AD MMXX.

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