Mi
fere palpitando il Sol nel mio
delirio,
dove molesta m’è tanto
la
fuggevole Estate, che il gridio
dei
fior morenti mi porta. Né il canto
delle
rondini zingare e l’oblio
mitigano
del verno il vecchio pianto
muto,
né il ciel mi placa il cuor. Ma espio
solitario
il cader d’un Sogno infranto
dove
di sera, il riverbero cerulo
di
nubi e Sole duplica il Tramonto,
e
il suo etereo venir nel buio crudele.
Pur,
nell’ardor d’Estate appare tremulo
sulle mie guance un occhio, ed è l’affronto
d’una
Luna che mi urla ombre di miele.
Julius Sergius von Klever (1850-1924), Un Paesaggio nel Tramonto, Tardo-Romanticismo paesaggistico russo, Fine del Secolo XIX |
Massimiliano Zaino di
Lavezzaro, Mia Registrata, Lunedì VI Luglio AD MMXX.
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