quand'ella incede, ed erge il capo e ride,
donde a rimirar di lei il mio pensiero
del suo fascino etesio si conquide.
Agitando allor queste fiamme infìde,
io a questa segretamente vo'; e il fiero
ardor sì è forte e acuto che m'uccide
sotto l'ombra del suo ombreggiar leggero.
Oh follia! Oh pazzia, di me cavaliero!
Né in tant'ansia la Sorte mia m'arride,
né della Notte del mio Sogno il nero
ghigno svanisce. Ed ella così irride.
Ho timor d'alzar gli occhi al suo bel passo,
pur al labbro ne manca la parola,
silenzio d'un cuor che forse ode Amore.
E qui tacendo, io so che sono lasso,
che invan parlar mi tenta questa gola...
che solo il Sogno inebria il mio ansio cuore.
Ferdinand Max Bredt, Odalisca, Orientalismo, Seconda Metà del Secolo XIX. |
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, in Dì di Sabato I del Mese di Giugno AD MMXIX.
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