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giovedì 4 giugno 2015

Il Cantico di Pontiac alla Figlia

Figlia mia, guardami,
e vien vicina
nel lungo viaggio,
e intorno osservale:
la fresca china,
e là, il villaggio,

e i nembi liberi,
la prateria,
e i nostri monti
che nivei splendono
di Poësia
per gli orizzonti.

Figlia mia, prendimi
le mani e meco
rema a quest’onde
del fiume intrepido,
un flutto cieco,
d’acque errabonde,

e guarda: i flebili
boschi, gli abeti,
le rive in fiore,
tra i nembi l’aquila,
e gli irrequieti
passeri; e il cuore

donna, fortifica,
scorriamo insieme
questo torrente,
quest’alghe, ed apriti
all’ansia speme
d’un uom gemente.

Figlia mia, Spiriti
ci stanno intorno,
son tutelari,
non temèr, chiamano
in Notte il giorno,
i stral lunari,

e allor contemplale:
le nostre terre,
strette nell’ira
d’un volto pallido
che sparge guerre,
in folle spira,

i quieti pascoli,
l’erbe e il bisonte,
e il sconfinato
nel ciel crepuscolo,
il fresco fonte
intemerato.

Figlia, avvicinati,
al padre stanco
che t’ha voluto
sul fiume, vindice
dell’uomo bianco,
volto perduto,

e che va incognito
agli Appalachi,
tribù cercando,
che sugge l’acido
dei tristi bachi
quasi ansimando;

e non far tremule
smorfie. Paüra
non devi avere,
lo vuol lo Spirito
della Natura,
del tuo dovere.

Siamo due intrepidi,
due vagabondi,
strazi e ribelli,
siam come i fulmini -
quelli iracondi -
tetri di pelli.

Figlia mia, vòlgiti,
è il tuo Destino,
sei la guerriera
di questi miseri
spettri in cammino
per la riviera,

e sulle ruvide
selve insicure
andrèm a urlare
guerra alle candide
impronte oscure
di lor che il mare

un dì varcarono
per schiavizzarci,
toglierci il vento,
tenebre d’uomini,
per denudarci
pe’ un po’ d’argento.

Figlia mia, ascoltami,
noi moriremo
per l’avvenire.
Quel giorno - l’ultimo! -
insièm saremo,
un sol soffrire.

Perché nell’anima
il Pellirossa
ha tanto cuore.
L’invidia il pallido,
freddo com’ossa,
freddo d’Amore.


Massimiliano Zaino di Lavezzaro

In Memoria di Pontiac, capo degli Ottawa, che resistette in armi alla prepotenza coloniale inglese e che tra le sue tribù fu modello di umiltà e di virtù.



Giovedì IV Giugno AD MMXV

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