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lunedì 7 febbraio 2022

Inno alle Silfidi

Oh di voi ambrate Silfidi con il Sole glauco del giorno

agili ombre danzanti, oh amiche profonde e figliuole

del vento,

 

oh incanti di fanciulle predilette all’aër devoto

che già mi sorridete sollevando i vecchi fogliami

da terra,

 

che dai pepli sollevati dai fiati leggeri e chiassosi

i rigonfi dei vostri tempestosi seni mostrate

agli indiscreti occhi,

 

ai desideri repressi, ai soffici sogni d’Amore,

agli Inni afrodisiaci di rapsòdi a Erato e Adone,

ai baci;

 

oh sciami di Dee.. di Dee falbe, dentro i bei vortici,

dentro la voce dell’etere incontestato orrido Inverno,

dentro le nugole,

 

oh inquiete, fredde carezze di mani femminee sui rami,

le quali ghermiscono il sovvenire del melograno

che un po’ rinasce

 

per fecondare i fiori che presto Proserpina avrà,

frutto dei vostri inguini proibiti, impudici.. amari

ma belli,

 

oh Fate delle selve che suonate l’arpa sui ceppi

fischiando e battendo sul suolo i talloni leggeri..

leggeri,

 

oh invisibili corpi d’azzurro quasi spoglio e ignudo

nell’orizzonte sereno che mi sembra mare per viaggi

lontani

 

ma che se lo disfidassi, la fronte mia alle vostre spalle

palpitando appoggerei, sotto il vostro sguardo perplesso

d’Immortali,

 

ma senza ricevere da voi né il più piccolo bacio,

né un sorriso, ma uno schiaffo per ridere un po’ sui capelli

che svolazzano;

 

oh agitatrici insane degli Elementi agili e inquieti

come un soliloquiare sul davanti di ultime febbri

del verno

 

lungo il ruggito d’un Satiro fattosi anch’egli, come voi, vento

perché cerca d’impaurirvi per ghignare orrendo e maligno

come un Orco;

 

oh voi di nuovo ambrate mie Silfidi nella stagione

degli ultimi ghiacci, or ditemi, finirà presto

la vostra canzone?

 

O la vostra Musica cesserà d’esistere e a un tratto

l’obbrobrio del Silenzio vi vincerà col primo fuoco

di Primavera?

Dipinto di William Hamilton (1751–1801), Prospero e Ariel (Prospero and Ariel from Shakespeare's The Tempest), Pre-Romanticismo, Classicismo inglese, 1797. Olio su Tela, 81,0x57,5 cm. Alte Nationalgalerie, Berlino (Germania).
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Lunedì VII Febbraio AD MMXXII.

lunedì 26 febbraio 2018

Le Sìlfidi

Oh àgili Sìlfidi errabonde e belle,
siete voi forse, ànime palpitanti,
l'ombre che scorgo tra le sciolte nevi
della febbraiola aspra bufera?....
Snelle danzate, oh silvane fanciulle,
scolpite in mezzo al vento, e sopra i muschi;
ma non traveggo? mi chiedo... non sogno?....
Non siete, forse, altro che freddo ghiaccio
che al Sole si traspira in dense nebbie?....
Vòrtici eterni! Perenni, veloci,
Furie indomàbili, orbati concerti
d'echi e di foglie! Che? Siete chimere?
Siete aure zingarelle della Notte
de' i miei Sogni irredenti?.... Oh belle Sìlfidi,
voi, fantasia e tormento, o d'un romàntico
ràpsodo mille Lune, dove andate?...
è il vento freddo che crudèl v'incalza
per rapirvi in sue fàuci tremende?...
è il desìo di danzàr altrove? o giunge,
alfìn, la Primavera? e voi volate
ad accòglierla, oh Dive, con le danze?....
Oppùr temete che il cuòr-Paracèlso
che in petto mi percuote, or l'alchimìa
vostra voglia scoprìr?.... Oh tracotanza
sarebbe! Immane follia dell'orgoglio!....
O ancòr, svanite perché la Ragione
beffarda mi sussurra che voi, oh care,
non esistete? Ed è eterna la guerra
tra quella folle e il mio sentìr nell'ànima,
sì perenne che adesso pur marziale
la danza vostra si fa, come se ora
a combàtter correte l'orde d'Attila.
Ma la Notte svanisce; è l'alba, intorno,
scruto soltanto il ghiaccio. Addio, oh fanciulle!
Dormite nella terra del meriggio!
e se non sorgerete, io nella sera
porterò fiori a' i vostri bei sepolcri.
Addio! Addio, belle! Addio, care! Addio, Sogno!



Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, in Dì di Lunedì XXVI del Mese di Febbraio dell'Anno del Signore Iddio Gesù Cristo, di Grazia, di Fede, e di Pace AD MMXVIII.