Combatte il pianto dell’Oceano il prode,
presto
varcando i solitari scogli,
con
la corona d’oro in testa e il manto
steso
sul torbido e robusto braccio.
Facce
impaurite, adesso, osano i vermi
sfidar
del mare, in cerca dell’Ignoto
che
l’orizzonte intorno copre. Trombe
di
ogni onda ora confondono gli squilli
delle
belle leggende, i corni sacri
a
Odino.
“Vogate!
Figli dei lupi del Nord!
Date
ai sordi soffrenti remi tutta
la
forza!” urla Erik con la scure in mano,
mentre
Leif alza la spada agli Dei.
“Via!...
Via!.... I lupi dei fiordi hanno forse
paura
dell’eterno Oceano enorme?”.
Ma
prepotente si erge un Mostro: un’onda,
con
le forme di Drago, li minaccia,
come
baci di facce disgustose.
Sassi
di scogli precipitano, urli
di
burle tremende. Ov’è finita
la
terra degli uomini… la virente
ultima
neve?....
Già
la drakkar dimena nei selvaggi
abbracci
dei cenciosi Abissi, giù!….
Già
giace nelle braci degli Inferni
qualche
insepolto annegato e convulso.
“Non
abbiamo più forza! Non abbiamo
più
remi! L’ira si abbatte dei Numi!”.
Tuona
il fulmine, aspetto di säette
violente,
sguardo di bugiarda possa.
Senza
soste, scendendo dalle nubi,
le
Valchirie - dai biondi capei d’ambra
e
dai cavalli alati - rapiscono al volo
le
Anime esangui, felice bottino
di
prodi per il Valhalla ambito e santo.
Già
una Valchiria il fulvo manto sfiora
di
Erik… già l’altra la prole contende,
difenditrici
dei limiti orrendi,
prede
di Donner, sigilli degli Asi.
“Perché
abbiamo sfidato terre ignote?....
Erik,
tu… empio assassino dei tuoi figli!”
gridano
voci, gli Abissi sputando….
Blande
e tremanti le spade vacillano,
nella
scintilla illusa di qualche onda
cadon
gli scudi, muoiono i fanciulli,
mentre
nel nulla del mare infuriato
davvero
versi di Drago si sentono.
Brividi
tristi bruciano le schiene…
brividi
tra i più strani, palpiti aridi…
ticchettio
di qualche piccolo ferro….
Sfida
in battaglia, adesso, Erik quell’onda!
Ma
il Drago ormai non vuole più combattere
e,
agitando il vascello, vien ferito
da
una freccia scagliata dall’arciere
del
Sole.
“Terra!
Terra!” sogghignano i guerrieri,
mentre
l’Abisso si placa e riposa.
Così,
oltre l’orizzonte, Wotan ha
benedetto
una terra nuova, dove
a
Freyr brindano calici il liquore
di vitigni proibiti.
Massimiliano Zaino di
Lavezzaro, Mia Registrata, Lunedì XI Gennaio AD MMXXI.Quadro di Sir Frank Bernard Dicksee (1853-1928), Il Funerale di un Vichingo, Tardo-Romanticismo inglese, Scuola della Confraternita dei Preraffaelliti, 1893.