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venerdì 12 agosto 2016

Indefinito Anelito nella Notte di un Poeta

La Notte alfìn sen viene, ella, errabonda,
e nella sua rapsodìa e nel suo gèmere,
e in suoi tormenti, e nell’ombra sua oscura,
e in suo passàr delle ore,
qui e or, trascìna - ella irredenta - orbi spìriti
delle nebbie delle Alpi, che non son
altro che questi miei ìncubi infiniti
d’indefinito senso, e profanate
speni, dove lo spàsimo si affretta
a salìr nel mio cuore più di quanto
tra le nùvole va la falba Luna;
ed è sempre più tènebra,
dovunque, un vacuo occhio orrendo di nòttole,
le più nascoste occhiate dei sogghigni
del Nulla vespertino, Ècate, Dea
che se medèsma dissolve e ogni nuova alba,
a me riproponendo uguali Sogni,
e disuguale Destino di Incògnito,
e feroce silenzio, e disumana
quïète. E allora?
Sento io che nel tacèr delle sue stelle,
e nel frinìr de’ i suoi tremendi gufi,
e nel gridàr del dissolvente vèspero,
con tanta doglia mi manca il coraggio
di dìr al vento:
«Ho bisogno di un bacio!».
Perché, di’, oh Iddio, mi vuoi marito di una
Notte fuggente, dove la fanciulla
ha il più dorato nome
dei Sogni inquieti?....
E mentre io penso, e sogno io, e mi tormento,
è già giunta nuova alba.


Massimiliano Zaino di Lavezzaro

Thomas Wilmer Dewing, La Spinetta, Romanticismo statunitense, Seconda Metà del Secolo XIX


In Dì di Giovedì XI Agosto dell’Anno del Signore Iddio Gesù Cristo, di Grazia e di Divina Misericordia AD MMXVI


giovedì 9 giugno 2016

Il Destino nella Notte

Notte è; e la Luna tra i nembi di argento attenua
le ombre fuggèvoli e le tènebre,
e gli spettri dei miei Sogni,
e le nebbie perenni degli eterni singhiozzi
delle inattese noie, e dei tesi istanti,
quando le rose sognate svanìscono
nell’alba che risorge,
e che qui istupidito mi ritrova e contristato
nel fiòr di un Sole,
il qual voracemente e or furïòso inghiotte e divora
l’estivo fiele del vespro sognante,
ed è la fine di me sognatòr,
di un uomo che non sa vìver se non
tra i vezzi delle culle delle sue chimere,
perché il Sogno non è Vita,
perché il Sogno è Destino.
Notte è: e la Luna tra i nembi di argento attenua
le ombre fuggèvoli e le tènebre;
e non ci sono che Sogni.
Come, dunque, io potrò amàr sempre, lì,
nelle ombre delle sere e dell’assenza
di un rëàle sospìr di Vita attesa, e
eternamente èssere qui tradito
dai miei sognati istanti? No… non posso!
Ma questo è il mio Destino.


Massimiliano Zaino di Lavezzaro

K. Friedrich, Paesaggio romantico notturno, Romanticismo tedesco, Secolo XIX



In Dì di Giovedì IX Giugno dell’Anno del Signore Iddio Gesù Cristo, di Grazia e di Divina Misericordia AD MMXVI