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domenica 10 aprile 2022

Oasi - Il Deserto di un piccolo Piemonte

Sono molto.. molto triste. Il tramonto

non fa altro che urlare questa tristezza.

Perché: non riesco a parlarti, quando ho

giurato effluvi di parole e dire

qualcosa che abbia il profumo fluente

delle rose rinate e delle gemme

e dei persici in fiore e delle rive..

Perché: mi sento davanti a un leoncello,

a un Abisso che graffia, morde e divora,

alle immagini del deserto caldo..

vorrei sparire - fuggire - lontano,

svanire, dimenticare.. un santo oblio,

lasciare un vuoto, un Nulla, il buio, la Notte,

la sera, la scala che porta ai tuoi arcani

le ringhiere ferrate e la prigione

della finestra che mi induce al Sogno

e alla veglia.

Mi guardo dentro. Ascolto? Odo?... Non sento.

Voglio solo esternare un Sentimento

fanciullo, innocente, un senso leggero

e misterioso che merita il tuo perdono,

una risata insieme, sarà tanto,

un canto di cigno su onde di mare

salato. Ecco! Il desiderio di un’ombra

lungo il deserto e lungo il suo silenzio,

il tuo, il mio silenzio di labbi amari;

i movimenti concentrici in acqua

come quando vi cadono dei sassi…

Ecco le mie lagrime! Le nostre Anime

unite e disgiunte, sepolte, insorte,

divise e in guerra, graffianti e imploranti,

vicine per i Sogni e per la speme,

lontane per angosce traballanti

e per bestemmie, per graffi e per voglie.

Ma almeno tu, dolce fiore di viola,

va’ e sconfiggi l’orizzonte che opprime,

va’ e brilla sulle vette burrascose,

libera come un petalo nel vento,

come una foglia. Lagrimata terra,

l’ultimo Verso sarà scritto ancora

con la penna del silenzio pugnace,

un’eterna sospensione per due

sole e semplici parole, .. …

Fotografia dell'Autore stesso, Massimiliano Zaino Di Lavezzaro, Poema Sinfonico - Antar, Domenica X Aprile AD MMXXII.
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Domenica X Aprile AD MMXXII.

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