I. Oh ombra.. supplicata ombra.. ombra piccina
di un ramo: oggi è forse la
Primavera?...
Te lo chiedo perché vedo una spina
che accompagna una rosa un po’
leggera..
un fiore, e vedo una donna divina
rifiorir di mandorli.. e odo la sera
che cinguetta: la rondine vicina;
e te lo chiedo perché.. è una preghiera..
la preghiera di un’Anima meschina
che sogna.. e sogna e poi sognando
spera.
Ombra di un ramo piccolo e indifeso
lungo la mäestà del verno stanco,
lungo le pietre del vecchio fienile..
ombra dal corpo leggero.. sospeso!...
Già ti delibo, fiorellino bianco,
in un sogno che vola e chiama aprile.
II. Oh mia ombra! Questi sono gli occhi
rosa
della Natura che si sveglia e gira,
i persici fioriti per la sposa
che attende i biancospini e che
sospira,
i Soli della leggiadra mimosa,
il primo stormo.. lo stormo che vira..
e che dice: “Sei mia, terra gioiosa!...
Sì!.. sarai sempre mia, sotto la pira
del Sole che m’allumina e s’aggira.
Mia, dopo l’Africa, erma e silenziosa!”.
Anch’io lo dico: siete miei, amati
occhi,
rosei d’aurore invitte.. rosei di ombre
soleggiate, irradiate sopra il Nulla
dell’inverno.. siete miei, piccoli
fiocchi,
bianchi come ora sono le colombe,
come i sorrisi della mia Fanciulla.
III. Ombra! Ora per la prima volta
sento
quasi che sono vivo e sono umano
e sono dentro il Mistero del vento
che mi trascina in un Sogno lontano,
e in te mi specchio e vo intorno e vo
lento,
tenendoti ben stretta nella mano,
Natura e atòmo avvinti, è il
torneamento
dei primi fiori, del fior che è il
guardiano
di questa Primavera già alle porte -
e della nostra Primavera! - e delle
persiche e dei melograni fecondi.
E mi disperdo nell’incerta Sorte,
oltre orizzonti eterni, oltre le
stelle,
vivo, oh terra, nei tuoi solchi profondi!
Fotografia dell'Autore stesso, Corone di Fiori rosei, Domenica XIII Marzo AD MMXXII.
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