C’è un sintomo di neve tra le nuvole,
anche il cielo è ammalato e sta
piangendo,
vorrebbe lagrimare occhi di ghiaccio
sull’orizzonte che si va ingrigendo,
sulla campagna, sui muri, sui tetti,
sui cancelli e sul vecchio catenaccio
di un portone tra i suoi piccoli
archetti,
sulle vie mute e sulle tegole algide
delle cascine e sopra i rami fragili
che hanno finito di pianger le foglie
cadute a terra sconsolate e pallide
dove il vento le tocca e le raccoglie.
Così m’abbacinò il debile Sole!
E sto cercando tra la neve prossima
sotto la quale dormono le viole,
le tue orme, oh Gea!... Immensa
lontananza
ha martellato - come le campane -
una tremenda.. antica rimembranza,
un Amor mai sopito e senza tombe,
un volermi sfidar di terre arcane,
ma un bianco addio di profondissime ombre.
SINTOMI DI NEVE (Versione senza Rime)
RispondiEliminaC’è un sintomo di neve tra le nuvole,
anche il cielo è ammalato e sta piangendo,
vorrebbe lagrimare occhi di ghiaccio
sulla campagna, sui muri, sui tetti,
sulle vie mute e sulle tegole algide
delle cascine e sopra i rami fragili
che hanno finito di pianger le foglie.
Così m’abbacinò il debile Sole!
E sto cercando tra la neve prossima
le tue orme, oh Gea!... Immensa lontananza
ha martellato - come le campane -
un bianco addio di profondissime ombre.
Massimiliano Zaino Di Lavezzaro, Mia Registrata, Mercoledì I Dicembre AD MMXXI.