Danzate intorno, oh nebbie, le carole
con le dita sottili al vento.. al buio
e con i vostri sospiri leggeri
che - evaporando - lambiscono il Sole
e che san di aria anosmica e pesante
con un piccolo balsamo di piova
dall’umida tettoia scivolante,
e che odorano appena come i rami
senza foglie.. e di terra.. come il
niente
che germoglia sui campi e che
singhiozzano
tacito canto e assordanti richiami,
cantiche silenziose simili a ombre
che calpestano i sassi della via
abbacinando il mio udito che sente
come dei mormorii ormai indefiniti,
un gridio che par venir dalle tombe
o dalle ripe nebulose e spente
che hanno lo stesso color dei liti
e delle vostre guance spaventose
e dei vostri sogghigni corruscanti!...
Allora nella vostra danza antica
come un’onda nel mar tutto si addentra,
difformato nei volti palpitanti
e nel cuor che si agita e si spaventa..
scivola così e si discioglie il mondo
confuso dentro il vostro ventre
orribile,
vittima delle divoranti fauci;
e quindi parlo con la vostra voce:
“Noi siamo la nebbia!”.
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