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martedì 2 novembre 2021

Impressioni di un Tramonto novembrino

Pallido m’è il tramonto novembrino,

con le sue ultime foglie scialbe e i rami

rinsecchiti dal primo freddo - lungo

le mie ombre - e con le luci della sera

che mi riverberano nel cammino

che mi riporta a casa e quei richiami

che vengono dal bosco, dove un fungo

esclama al volo dei passeri in fiera:

“Per oggi è appena finita la caccia!”.

 

Allor tristezza e gioia e nostalgia e gaiezza

il cuor cattura, come se una parte

della bocca ridesse e fosse in pianto

l’altra.. un occhio sorride e l’altro piange;

sento come una tremula allegrezza,

un dolore di stropicciate carte,

un singulto di corvi, un mesto canto

di nebbie su cui la notte s’infrange

e nasconde la cerula sua faccia.

 

Torno dal cimitero, per la Messa

per il giorno dei Morti e tutto è scuro,

in un attimo s’è sciolta e dismessa

del Sol la luce sopra il vecchio muro;

e in quest’ora di bui riverberi e ombre

mi fanno compagnia: i vecchi cani

che abbaiano, l’erubescente cielo,

l’airone che vola sopra i campi,

un senso di disgusto per le tombe,

la voglia di veder ermi lontani,

strappar dell’Illusione il sacro velo,

essere luce come fanno i lampi..

un senso di nostalgia per quel che ho

perduto, ma che ora più non ricordo.

Dipinto di Caspar David Friedrich (1774–1840), La Sera (Abend), Romanticismo, Pre-Simbolismo tedesco, 1824. Olio su Cartone, 20x27,5 cm. Kunsthalle, Mannheim (Germania). 
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Martedì II Novembre AD MMXXI.

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