Mi chiama il primo gelo dell’Autunno,
sono una misera foglia che cade,
vorrei amare la nebbia sopra i rami,
la brina, poi il rugiadoso saluto
del mattino, i filari spogliati
dei platani.
Tu.. tu, airone, cantor di campestri
arpe,
pallidità cinerea di voli e aër,
tu così mi richiami.
Ma intorno a me sta sempre la voragine
di abissi senza volto e senza termine
dove perfino i petali dei fiori
lùceno d’oscurità adamantina:
le rose dell’Abisso sono nere.
Dipinto di Carl Gustav Carus (1789-1869), Fortezza presso il Mare, Romanticismo tedesco, Metà del Secolo XIX. Olio su Tela. Kunstsammlungen, Chemnitz.
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