Sento gli accordi di vitreo läùto,
è forse nell’estate che trapassa
lamento delle spiagge, ove il perduto
naufrago ode la Morte e la carcassa
delle onde e i suoi derelitti vascelli
e la sabbia che preme, dalla lassa
vita fatta di piccoli granelli.
Che belle sabbie! Bionde come capei
di Dee! E che suoni e che canti ribelli,
giovïali inni di dolci imenei,
incanti di una musica un po’ adagia,
malïarda ora d’uomini e di Dei!
No! è l’arpa di una Naiade malvagia,
una chimera del cuore di Agosto,
sugli scogli un’Arpia orrenda e
randagia
cui mi avvicino… Il naufragio è
nascosto.
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