Silenzio di deserto. Immensa noia.
Una piramide a coprire il Sole.
“Non ditelo alla regina ma parto..
parto a vedere i seni delle giovani
che vogano sul lago”.
“Le avete denudate.. rivestite
di fiori?”.
Una perla virente com’è verde
un coccodrillo. Quattro danzatrici.
Vino di loto di Nilo di occaso.
La schiava greca è ignuda e accarezza
le trecce di ambra dal disio baciate.
“Quanto costa per una notte nel
mio haremme?”… “Ma non ditelo.. no!
alla regina!”.
Agli inguini femminei perle e rose,
gli occhi incipriati da Hator la cruda,
Hator che giuoca agli scacchi d’Amore.
La cimba di Ra tramonta e vacilla.
Buio. Luce.. Ancora buio.
“Oh Apopi, non nascondermi le giovani!”.
Il lago a sera riflette le gemme..
il lago! incanto dei maghi e dei sogni
blasfemi.
Le onde si perdono e vanno all’ignoto.
Dove corrono?...
Dove ha il Nilo il suo principio, il
suo fonte?...
Un pianto di coccodrillo ridente.
La schiava sfiora i capelli di gleso,
la perla cade nel lago e va giù…
Com’era bella! La miglior del Nilo!
Fu tolta da un cacciatore dal dente
ricurvo, dalle fauci di un serpente,
avvelenata d’Amore e bisbigli,
dal sangue degli Dei attoscata ed ebbra;
e ora?... Negli Abissi.
Sbucò la serpe dai vecchi papiri
e il prode le staccò la testa e,
presola,
cadde la perla più bella del mondo.
E adesso è negli Abissi.
La schiava, figlia di timidi Eroi,
si getta in acqua e sbraita e affoga e
muore..
e, morta, la sua perla la richiama
nell’Abisso profondo.
“Oh grande mago fa’ qualcosa! Rendila
al mio Amore e alla sua gemma
festosa!...
Ma ti prego.. non dire nulla.. nulla!..
alla regina!”.
Scale marmoree dalla spiaggia al fondo,
un po’ di lago si ritrae e si placa.
Una fanciulla e ignuda e morta e
pallida.
La perla d’oro al seno disiato.
Le labbia schiuse per un bacio alle
onde.
Gli occhi vitrei ai ricordi dei viventi.
Il canto della cimba che sorride.
Silenzio di empio Abisso. Urla di noia.
“Scendo laggiù a riprendermi il mio
Amore!”.
Le scale fatte di marmo svaniscono.
Il lago chiude il passaggio incantato.
Osiride sogghigna e inghiotte il folle.
La cimba canta canzoni di gioia.
In mezzo al lago appare un piccolo oro:
una bionda ninfea con una perla
sul cuore.
E questa bella ninfea canta al bel
Tramonto di Ra.. canta alla Luna
bianca, sollievo per le oscure tenebre
del povero Apopi.
Dipinto di Frederick Arthur Bridgman (1847-1928), Cleopatra sulle Terrazze di Philae, Tardo-Romanticismo, Orientalismo, Simbolismo statunitense, 1896. Olio su Tela. Dahesh Museum of Art, New York.
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