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martedì 29 giugno 2021

Impressioni - Sorriso di Fulmini

Ride il fulmine e piango, come labbia

di pioggerella leggera che arrossa

la sera di onde, come vecchia sabbia

di deserto e di noia, come commossa

terra, muta di nomi, incensi di Arabi,

le impronte lontane e orbe di Antara;

cosicché volo… E mi sento un racconto

di vecchi aedi, una bocca che schiara

parole eterne di Amore e di affronto;

e mi sento il sorriso dei bei lampi

che odo, inno di battaglia delle Norne,

prima che il fuoco del fulmine avvampi

sopra il tronco di un albero difforme.

Tutto s’acquieta. Il Temporale passa,

il suo murmure mi grida qualcosa,

forse un insulto alla mia Anima lassa,

come una spina che punge di rosa.

Ma mi mancano quei sorrisi belli,

questi volti di lampi e questi tuoni

nell’assenza del canto degli augelli

e delle loro serene canzoni.

Quadro di Caspar David Friedrich (1774-1840), La Grande Riserva, Romanticismo e Pre-Simbolismo tedesco, 1835.
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Martedì XXIX Giugno AD MMXXI.

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