Narrami, oh rondine, un non so che di arabo:
il mormorio dell’ermo a mezzogiorno,
il passo dei cammelli che girovagano,
i fiori dei minareti lontani,
i pozzi per le guance più assetate,
le dune fatte di pioggia di Sole!...
Ma tra le sabbie dorate di serpi
ho capito che c’è sempre un agguato,
come i Sogni di Notte, i vecchi balsami:
l’eterna sete del perenne Ignoto,
l’Odalisca velata della Luna,
Allah che mi scruta con occhi di un’oasi.
Quadro di Alfred Jan Maksymilian Kowalski (1849-1915), Scene in Marocco, Tardo-Romanticismo, Realismo, Orientalismo polacco, 1903.
Nessun commento:
Posta un commento