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martedì 8 dicembre 2020

Idillio di un'Ave Maria di un Sole cortese

Il Sole piega a Te le ginocchia e arde,

come fa un cavaliere alla sua dama…

Ti sfiora… Ti prende… bacia la fascia

del tuo fianco, inconsutile vel di ombre

di tanta sera e così più d’un limpido

specchio ti pinge immacolato volto.

Ale di rondini invernali, intanto,

come tornei di Cherubini e d’Angioli,

il tuo cammino rallegrano e cantano,

lontani cinguettando da qualche ermo

dove il tuo Sole non mai - né più - termina

di cullare il tuo cuor di Primavera.

E lì… lì… il figlio del deserto, tepide

dune varcando, canta a Te con arabi

accenti, dove la Luna ti attende

a rinfrescarti il piede a un sicomoro.

Qui, invece, stride il campanile il vespro,

le nebbie dell’inverno disfidando

nell’eco soleggiata del Tramonto,

dinnanzi al quale - contemplando - siedi.

Allora al guardo non vedi che il Sole,

l’immensità segreta della Vita,

mentre un bisbiglio sommesso d’un Angiolo

a Te dice - innalzando la Natura -

quella dolce parola che è “Mamma”.

Quadro di William-Adolphe Bouguereau (1825-1905), Il Canto degli Angeli, Accademismo e Realismo francese, 1881.

Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Martedì VIII Dicembre AD MMXX.

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