Una volta in Giappone si incontrarono
prima di una battaglia un Samurai
e uno Shinobi; e iniziarono a discutere.
"Nulla è più grande del Dovere" disse
il guerriero che aggiunse "e nulla è più
dell'Onore". Ma l'altro, astuto e desto,
tosto rispose "No, niente è più forte
della scaltrezza e dell'agilità.
Del resto Onore e Dovere non contano
che per i morti". Avvenne che infuriò
la battaglia. Ora, il cupido avversario
ebbe la meglio; e trovatosi solo
e vinto, il Samurai fece seppoku.
Invece, lo Shinobi avvolto in ombre
e prestando affidamento al suo piè,
corse dietro all'esercito rivale,
e prima che violasse la città
dello Shogun, di Notte, riuscì
a subentrare nell'accampamento.
Qui, dopo aver cercato di nascosto
tra molte tende, alla fine trovò
quella del comandante traditore;
e poscia aver atteso in un cantuccio
che quest'ultimo entrasse nelle spire
del sonno, ora che dormiva, balzò
fuori e gli tagliò di netto l'infame
gola. Allora il rivale, senza più
un condottiero, sùbito si arrese.
Frattanto, lo Shinobi fu coperto
d'oro e fu dato in marito a una nobile
nipote dello Shogun. D'altra parte,
del Samurai nessun si ricordò,
nessun lo pianse estinto, ché la favola
insegna che sovente non importano
il Dovere e l'Onore, quando senza
di questi si può essere utili a se
stessi e agli Altri.
Utagawa Kuniyoshi, Jiraiya combatte un Serpente con l'Aiuto del suo Rospo evocato per Incanto, Xilografia tradizionale nipponica, 1843 |
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, in Dì di Lunedì XI del Mese di Novembre AD MMXIX.
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