In un Sogno il mio labbro - ei anelando - altre
labbra con un söàve bacio sfiora,
e al suo sollètico un po’ si addolora
il cuor che sa che è a dormìr. Ma le scaltre
nebbie de’ il sonno mio ingànnano: e le alte
imago vanno… e vanno, e trascolora
la scialba Luna in ciel di Notte mora,
che i suoi inargenta - i capèi - e i suoi occhi e falbe
guance sue. E ei inebrïàndo – ei, il Sogno! - sta
ossequïòsamènte il cuore mio, e...
e all’alba nuova va… e va, e vola via.
E le sue labbra il mio labbro più non ha. E
come Furia è il Destino urlato a Dio. E io?
Non ho qui che da piàngere. E... fu mia.
Massimiliano Zaino di Lavezzaro
Edmund Blair Leighton, Lancillotto, Scuola tardo romantica Preraffaellita, XIX Secolo |
In Dì di Lunedì
II Maggio dell’Anno del Signore Iddio Gesù Cristo, di Grazia e di Divina
Misericordia AD MMXVI
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