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giovedì 24 settembre 2015

Ave Maria

L’inverno è giunto e s’appressa un nevischio,
e Tu, divinamente bella, e casta,
e pura, e eburnea, oh Tu, Santa Maria
con quest’ultimo canto dell’allodola
e col meriggio del precoce Sole
forse vieni così a rianimàr soffi…
aër di Vita in questi nostri cuori;
e mentre il vento ulula e fa il suo fischio,
e dove regna un ghiaccio iconoclasta,
allor percorri Tu la nostra via,
qui, come in Primavera - oh sì - un’allodola
il fresco bosco e il campo delle viole,
e consacrando i cieli, soffi… e soffi… e
soffi implorando, e mondando i dolori.
Ave Maria, ave, o tra le benedette
la donna eterna, che il Signor hai teco,
di grazia il volto femminino e lieve;
sii Tu, sii benedetta, e benedetto
al par di Te le carni del tuo seno,
Cristo Gesù! Santa Maria, oh Maria,
che sulle nevi regni delle vette,
‘ve l’orizzonte Iddio lì porta seco,
guancia di porpora e di molle neve,
oh Tu, Tu, il crine più lieto ed eletto,
oh di bellezza il cuor che è quei più pieno,
Santa Maria, oh Tu, la Madre d’Iddio,
prega per noi che nel peccato ergiamo
l’insuperbita fronte… prega… prega
per noi… prega per noi! Finché non vien
l’ora tremenda della nostra Morte.

Amen


Massimiliano Zaino di Lavezzaro




Lunedì VII Dicembre AD MMXV

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