Dicembre vola via, langue e svanisce
presto, con le sue feste e i suoi nebbiosi
giorni. Oh inverno! silenzi interminati
qua e là sono interrotti
dal tintinnio di uno strale di Sole,
o dall'ale battenti degli aironi
che stillano acque nei freddi torrenti,
Anime pescatrici
tra la terra selvaggia e le risaie
rimaste colme di stoppie ghiacciate.
Frattanto la tua corsa nella sera
e nella Notte, ansando,
ascolto. Oh come passeggi alle vie
che già preparano il risveglio amato
di Persefòne, dalle ombre dell'Ade,
che sono le tue nebbie!
Oh come i tuoi gorgheggi di tormenta
cullano il mio riposo e quello di altri
spiriti umani!.... Ma in un tuo meriggio,
benché risplenda il Sole,
l'orizzonte che timido traluce
mi fa tristezza. Né mi placa il tuo silenzio,
né mi diverte questa finta, oscura
beffarda Primavera.
Non è ancora tempo, mi urlò l'epigramma, non è
giunto di nuovo l'attimo di mirar nei prati le prime
vïole!
Joseph Farquharson, Figura femminile in un Bosco pieno di Neve in Inverno, Tardo-Romanticismo scozzese, Fine del Secolo XIX. |
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, in Dì di Domenica XXIX del Mese di Dicembre AD MMXIX.