L’inquietudine adesso mi richiama
con la sua voce arcana,
mi parla di naufragi e di insepolti;
nel mare burrascoso e moribondo
un giro in tondo
di aspre solitudini e vecchi volti,
ed è come veleno
questo richiamo iniquo al dolce seno
delle Ondine ammalate di ogni incanto,
alle mie viscere aperte alla noia
alla perduta gioia
di un incantesimo avvilito e infranto..
ed è come se (io) stessi rivivendo
attimi di oblio orrendo
e di päura tormentata e grassa
e di attesa - che cosa mi nasconde
l’Ignoto con le sue onde? -
e Vita lassa.
Poi mi ritrovo al buio, come di Notte,
come orde e tante frotte
di spettri senza nome e senza sguardo,
donde tremando piango al mio Destino -
come un bambino -
davanti a un giuoco di carte d’azzardo.
Quadro di Michelangelo Merisi, il Caravaggio (1571-1610), I Bari, Rinascimento italiano, 1594. Kimbell Art Museum, Fort Worth (Texas).