Tu, dolce canto delle rane e della
Luna, simile a’ cantici di Dee,
portami ai sogni per la Notte e della
sera, agli stagni delle tue ninfee!
Vedi?... Io attendo il tuo passo
fragoroso
alla finestra aperta per sognare
e per poter vedere un vecchio mare
che scorre. Ascolta!... Com’è
fragoroso!...
Oh dolce canto, come sei un sorriso
di stelle, al tempo stesso, così sei
la rana verde che salta sui miei
occhi per solleticarmi un sorriso!
Ma dopo viene il sonno. Posso.. posso
dormire per un attimo soltanto?...
Rimuginare tanto vecchio pianto?...
Sognare?... Udire altri cantici?...
Posso
figurarmi una rana nello stagno,
o un airone che vola su un campo,
oppure un breve fiammeggiar di
lampo?...
Essere come questo stesso stagno?...
Ma presto mi addormento e non ti
ascolto,
per quanto andrai a cantare per il
mondo?...
No, dolce canto, davver non ti
ascolto!
Sono soltanto un Sogno vagabondo!