La bora e il mare un giorno litigarono.
“Io trascino i vascelli” disse il
vento.
“Senza di me non sono” disse il mare,
“Tu menti!” urlò la bora “Sei bugiarda!”
gridava il mare;
e anche gli altri Elementi si divisero:
il fuoco diede ragione alla bora,
la terra al mare, la sabbia a nessuno,
gli scogli a entrambi, e le Sirene
tacquero.
Poi ecco! un mattino Dio chiamò l’Inverno:
“Va’ e nel mio nome poni fine a questa
contesa!” disse; e l’Inverno ubbidì, ei
soffiò dall’Alpe una burrasca fredda:
il ciel si fece grigio, il gelo urlò
dappertutto, la bocca delle vette
liberò la valanga in odio al Sole.
Tutto gelò: la bora diventò
neve, il mare fu ghiaccio, aspra la
terra,
il fuoco si lamentava e si spense,
impararono dentro l’acque gelide
a pattinare le Sirene fredde,
gli scogli erano colmi di ghiacciai,
la sabbia un freddo tremendo soffriva.
“Perché non ti ho ascoltata?” disse il
mare,
“Avevi ragione!” disse la bora:
oramai non ci sono più i vascelli,
non c’è più il mare, non c’è più la
bora,
ma tutto è ghiaccio. Ora stridono i denti.