Quando il tuo labbro sarà àër di fuoco,
e incenerito morirà il tuo crine,
e sarai vento,
quando il tuo spiro arderà, e il falbo e fioco
fiòr di tua gioventù avrà la sua fine,
nel patimento,
e quando salma esànime sarai
tra l’urlàr delle donne e gli anatèmi,
arsa e consunta,
quando muti saranno i tuoi ansi lài,
e la tua bocca non avrà più speni,
orba defunta,
quando non resterà di te che un tàcito
cènere, forse nutrirai le viole
come un fango di Vita; e
quando si scioglierà il tuo corpo impàvido, e
ghermirai le più arcane ombre del Sole,
tu per sempre assopita,
sarai alba nel tramonto dei tuoi Sogni,
e una fiamma ti avrà baciata al seno,
voracemente.
E sarà il bacio del tuo Cielo estàtico,
gioja e soffrìr, e un liquore e un veleno
della tua mente,
l’ùltimo Sogno, quello che è più eterno,
tu, priva di urna ove riposàr quieta;
e sarai vento nell’àlito ardente
di Dio. E qui io che ti prego
vorrei sapère come sia il tuo bacio.
Prega, oh Donna, per me!
Oh Giovanna di Dio!
Massimiliano Zaino di Lavezzaro
![]() |
Romanticismo francese, Santa Giovanna d'Arco, XIX Secolo |
In Dì di Lunedì
XXX Maggio dell’Anno del Signore Iddio Gesù Cristo, di Grazia e di Divina
Misericordia AD MMXVI