Aspetta! Voglio dirti nella sera
una rima cortese e sciorre un canto.
Tu mi conterai le lagrime del pianto,
io racconterò la tua Primavera.
Vorrei farti dono d’una preghiera,
che è un bacio sul tuo labbio d’amaranto,
e darti un fiore fatto dell’incanto
delle tue stesse guance in rosea cera.
Ma voglio toglierti al cuor della Luna,
delle stelle e del mondo sovrumano
e vincer per te il Sole in un torneo.
Allor rimembrerò come fortuna
l’avverarsi di questo sogno arcano:
stabat amorosa Dea in corde meo.
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