Per ogni Pöeta sta Angiolo e demòne,
la
Musa sacra e la Musa profana,
sta
come una malia profonda e arcana
in
lui e - dopo - in tutta la sua canzone.
Pöetar
figlio è di Satana e Ammone,
del
Dio pagano e dell’ora cristiana,
e
del Dio vero, e d’una Dea castana
o
bionda o mora, ma senza più nome.
Son
Pöeta perché sento in me il diavolo
e
sento in me il Dio, e sento l’uomo e sono
fango..
e perché sto tra Empireo e Inferno.
Di
qualche Genio so che son fittavolo,
e
ho nom di dannazione e di perdono;
nel cuor dei canti accolgo ambìto Etterno.
Dipinto di Ary Scheffer (1795-1858), Faust e Mefistofele, Romanticismo, Accademismo, Pre-Simbolismo letterario franco-olandese, 1848. Olio su Tavola, Dimensioni 133,0x88,9 cm. Collezione Privata.
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