Nell’immensità splendono le nebbie,
c’è come ombra di vecchi rami e foglie,
c’è un’impronta lasciata dalle trebbie
sulla paglia che germina nel campo,
c’è come l’ultima neve rimasta
che riflette le stelle dicembrine
sulle terre dormenti umide e spoglie,
c’è come un lampo
tra i luminari del nuovo Natale;
ma c’è anche un silenzio che mi
sovrasta,
quello di un mondo solitario e muto,
è il silenzio del canto del mio liuto.
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