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martedì 1 novembre 2022

Canzone Sestina lirica - Canto di Novembre

Io vorrei schiudere un canto d’Autunno

che abbia in sé la bellezza della nebbia,

il lezzo delle foglie a terra e l’oro

di un tramonto precoce quando viene

la sera con il suo cupo sorriso,

con la sua lagrima e con il suo nulla.

 

Vorrei cantare come ombra dal nulla

una canzone simile all’Autunno,

simile al mosto frizzante e al sorriso

di una ragazza.. di una Dea di nebbia

che qui, come Ebe, delicata viene

a versarmi nel nappo il vino d’oro.

 

Vorrei suonare inni di foglie all’oro

del Sole che decade nel suo nulla

perpetuo - per una notte - e che viene

e torna, timido all’alba d’Autunno,

per indugiare con me nella nebbia

pallido come smorto è il mio sorriso.

 

Vorrei che urlasse proprio quel sorriso,

come lampo d’Estate, come l’oro

d’una stella piccina tra la nebbia,

e come fuoco nel buio o nel nulla

di queste paglie e quei campi d’Autunno,

quando Novembre tristemente viene.

 

Vorrei tessere a chi passa e a chi viene

quasi un canto di lugubre sorriso,

quasi un lamento dello stesso Autunno,

delle stesse fogliolette scialbe d’oro,

del medesimo dominio del nulla,

della medesima piccola nebbia.

 

Vorrei essere io stesso quella nebbia,

quei suoi occhi.. quel suo sguardo che viene

a darmi un Mistero, quello del Nulla,

vorrei essere lo stesso suo sorriso,

il suo sogghigno, il suo fogliame d’oro,

essere chiamato col nome Autunno.

 

E odo Ebe nella nebbia e nell’Autunno,

ombra che viene.. che esclama dal Nulla:

“Dammi nel sorriso una bara d’oro!”.

Dipinto di Luis Ricardo Falero (1851-1896), Una Bellezza orientale (An Oriental Beauty), Tardo-Romanticismo, Accademismo, Pre-Simbolismo, Simbolismo anglo-spagnolo, Data incerta, Fine del Secolo XIX. Olio su Tavola, Dimensioni 73,6x41,0 cm. Collezione Privata.
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Martedì I Novembre AD MMXXII.

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