Un ramo che si spezza calpestato
da qualche cosa delle foglie o della
pietra.. un lamento simile a latrato
di una bocca di silenziosa stella
o anche, davvero, di un lupo vorace..
il picciòlo reciso va per terra,
uno scoppiettio come d’una brace,
la caccia come selvatica guerra.
Il tronco freddo della quercia stanca
fa da monito al bivio appena scorto..
un sasso che si slancia nello stagno,
un tonfo da far venir la päura,
una bava putrida ovunque si imbianca
nell’orizzonte tacente e rimorto.
Quel senso di pesantezza al respiro,
il naso gocciolante.. ammalaticcio,
la bava bianca.. spessa che va in giro,
la castagna che dorme nel suo riccio,
il luccichio di luci scialbe, scure,
di tremule lanterne e di città..
chiome di querce sante, illuse.. impure…
Eccomi! Per sempre perduto.. buio,
nelle tenebre della fitta nebbia!
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