È il sogno pöetico
di tutti i giorni:
addentrarsi nel folto delle nebbie,
sfidare gli esseri invisibili
che le popolano,
udire i canti e gli urli spettrali
dei bardi e dei druidi,
bevere l’immortalità da un graal
di metallo incantato,
sciogliere canzoni d’Amor profano
alle nuvole buie delle Valchirie.
È il sogno pöetico
di tutte le sere:
attingere le proprie labbia
alla raccolta delle mele rosse,
una lagrimuccia di Ebe
nel calice della cena romita,
sgranare il sorriso del melograno..
rimanere giovani per sempre;
aspettare Freya
sul viale leggermente fatato
tra la chiesa e il cimitero.
Nessun commento:
Posta un commento