Mi diletta la sera con la nebbia,
con l’inverno che sibila alla Luna,
con il silenzio dell’ora di cena
mentre bolle la pentola sul fuoco..
con questo senso di freddo in rivolta
e questa desolazione infinita
e questi gridii dalla buia campagna,
un abbaiar di cani di cascina,
uno stormir di ramora svestite..
di ramora che regnano sul mondo
senza foglie di porpora regale.
Oh Ventoso! Tu adesso il tuo principio
volgi e mi copri la Luna assonnata..
la Luna che riposa assente come
un luccicar soffuso in tanto buio.
Così è la nostra idilliaca vicenda
d’Amore e Pöesia!
Piove un lume leggero sulle chiome
dell’oblio nebuloso.
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